Ebola, i successi del MBIL nella lotta al virus
a cura della Redazione
Dal rapporto sulle attività in Sierra Leone nel contrasto all’infezione da virus Ebola, redatto dalla Cattedra UNESCO di Biotecnologie dell’Università di Roma “Tor Vergata” riportiamo alcuni risultati del Laboratorio di Biologia Molecolare e Immunologia (MBIL) contro l’Ebola.
Autori del rapporto il prof. Vittorio Colizzi, professore di Patologia e Immunologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” specialista in malattie infettive, direttore della cattedra UNESCO di Biotecnologia, responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare e Immunologia (MBIL), e la dr.ssa Carla Montesano, PhD, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare e Immunologia (MBIL).
Leggi il Diario della attività – Rapporto MBIL
Il Laboratorio di Biologia Molecolare e Immunologia (MBIL) è stato attivato per permettere la riapertura dell’Ospedale Holy Spirit di Makeni, chiuso nell’agosto 2014.
Il MBIL è attrezzato per svolgere in sicurezza la diagnostica molecolare e sierologica di Ebola e di altri virus emergenti e riemergenti (HIV, Epatite B e C). L’Attività di diagnostica molecolare (PCR) è ormai di routine, eseguita stto il controllo di almeno un esperto italiano o camerunese, e quella di diagnostica immunologica si basa sulla ricerca di anticorpi anti-Ebola col metodo Elisa (Kit commerciale per IgG e IgM) nel siero di pazienti o di soggetti ad alto rischio d’infezione.
Le attività, tutt’ora seguite dall’Ufficio di Cooperazione italiana a Freetown, rientrano nell’ambito di specifici progetti volti a contrastare l’epidemia di virus 2014-2015. Di particolare rilevanza sono stati i progetti, finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana (Caritas) e dal Ministero degli Esteri e dalla Cooperazione Internazionale (fondi Emergenza), a cui hanno collaborato numerose organizzazioni non governative, prime fra tutte l’ordine religioso dei Camilliani con la sua specifica Camillian Task Force, la Società Geografica Italiana con il Centro Relazioni con l’Africa, le ONG Dokita ed Engim, la Fondazione Nando Peretti, il Gruppo Europeo di Biotecnologia del Parco Scientifico di Tor Vergata (Eurobiopark). A molte di queste attività ha contribuito anche l’Università di Dschang (Camerun) fornendo due unità di personale scientifico nell’ambito della collaborazione Nord-Sud-Sud.
Il Governo della Sierra Leone (Presidenza della Repubblica, Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Sanità, Università della Sierra Leone, l’ONG sierraleonese PaRD), e la Diocesi di Makeni (cui afferisce sia l’Ospedale Holy Spirit e sia l’Università di Makeni), con l’attuale Vescovo Padre Natalio Paganelli, hanno contribuito in maniera essenziale allo svolgimento delle attività illustrate nel Resoconto delle attività svolte in Sierra Leone. Senza il loro apporto motivazionale, organizzativo, e personale, queste attività non sarebbero mai state possibili.
La dr.ssa Carla Montesano (ricercatrice a Biologia Università “Tor Vergata”) con il Presidente della Sierra Leone, Ernest Bai Koroma, che visita il Laboratorio
Oltre alle attività diagnostiche sono state svolte attività formative e di training, per studenti di ospedali pubblici e privati di Makeni, e per quelli della Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Makeni e di“Capacity Building” (con cicli di lezioni sull’approccio e la sensibilizzazione), e attività di trasferimento tecnologico e di ricerca, con l’istituzione della Makeni Biotech and Biomedical Research Platform (MBBRP), una piattaforma tecnologica che diverrà il punto di riferimento per le infezioni emergenti del Paese
Alcune attività hanno visto il supporto del Ministero della Sanità della Sierra Leone, per il potenziamento di una struttura centrale di formazione di laboratorio presso l’Ospedale Cannought (Facoltà di Medicina) di Freetown, l’ammodernamento delle strutture periferiche sanitarie, la progettazione dell’Unità di Neonatologia dell’HSH per il contrasto alla mortalità infantile nel periodo post-Ebola.
Le attività svolte in Sierra Leone nel periodo di emergenza dell’epidemia di virus Ebola hanno rappresentato un’ottima esperienza per validare sul campo la costituzione di processi di reti e di processi in grado di articolare un sistema di qualità altamente sostenibile. In particolare, nell’aerea di Makeni, sono state svolte le seguenti attività :
- Collaborazione inter-istituzionale pubblico-privato in condizioni di emergenza;
- Integrazione Nord (Italia, Gran Bretagna)-Sud (Camerun)-Sud (Sierra Leone);
- Trasferimento tecnologico da infezioni conosciute (HIV, HBC) a quelle meno studiate (Ebola);
- Interdisciplinarietà di competenze (epidemiologi, biologi, infettivologi, psicologi, amministratori;
- Educazione e formazione dei formatori locali (Associazione dei sopravvissuti);
- Aspetti bioetici legati alle fasi di emergenza (autorizzazione, consenso informato a popolazioni con alti livelli di analfabetismo, etc.);
- Sostenibilità della ricerca scientifica e dell’assistenza sanitaria di qualità in Africa dopo interventi internazionali di emergenza.