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HIV e altre malattie infettive: l’ERC finanzia lo sviluppo di nanomacchine per diagnosi rapida

di Pamela Pergolini

pocricciL’ European Research Council finanzia il progetto del prof. Francesco Ricci di Roma “Tor Vergata” per lo sviluppo commerciale della ricerca sulle nanomacchine per la diagnosi rapida e a basso costo dell’HIV e altre malattie infettive.  Il nuovo sistema di misura denominato Ab-switch per il rilevamento di anticorpi diagnostici per HIV e altre malattie infettive è basato sull’utilizzo di nanomacchine costruite con DNA sintetico in grado di riconoscere e legare in maniera specifica un anticorpo target e di dare un segnale ottico in seguito all’avvenuto legame.

Francesco Ricci, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma “Tor Vergata”

Francesco Ricci, Università Roma "Tor Vergata"

Francesco Ricci, Università Roma “Tor Vergata”

è fra i tre italiani ad aver vinto il Proof of Concept  Grant – bando 2016. Ricci ha ricevuto dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) un finanziamento di 150.000 euro, nell’ambito del programma ERC Proof-of-Concept, per il progetto “Evaluation of commercial potential of a low-cost kit based on DNA-nanoswitches for the single-step measurement of diagnostic antibodies”.

 

Il Proof of Concept  (PoC) è riservato ai ricercatori già vincitori di un finanziamento del Consiglio Europeo della Ricerca ed è dedicato allo sviluppo commerciale delle  ricerche scientifiche più innovative portate avanti durante un progetto ERC.

«Il nostro approccio presenta diversi vantaggi rispetto ai metodi per la misura di anticorpi attualmente in commercio – commenta Francesco Ricci -. Il sensore sviluppato non ha infatti bisogno di alcun reagente aggiuntivo e questo rende la misura dell’anticorpo target particolarmente semplice. Inoltre, si ottiene una risposta in meno di 5 minuti e il nanoswitch funziona particolarmente bene anche in campioni complessi quali il siero».

Francesco Ricci nel 2013 aveva già ottenuto dall’ERC il finanziamento Starting Grant (pari a 1.45 milioni di euro) con il progetto “Nature Nanodevices”, nanomacchine per la diagnosi del tumore e l’individuazione di una terapia mirata.

«Questo nuovo finanziamento ci permetterà di migliorare ulteriormente il nostro sistema, ad esempio facendo in modo che il segnale generato dall’anticorpo possa essere letto da uno smartphone e utilizzato da tutti anche a casa – continua il prof. Ricci -. Stiamo lavorando a quest’idea e vorremmo iniziare presto a coinvolgere aziende specializzate in kit diagnostici».

Maggiori info sul sito web del laboratorio

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